Orchids of Italy

 

The Official Page of the
Italian Group for the Research on
Wild Orchids

     

 
 
 

Genus:

Serapias L.
 

Species:

Serapias L.

 

Il nome del genere deriva da Serapis, dio egizio della fertilità, al quale sembra fossero dedicate queste piante per le ritenute proprietà afrodisiache dei loro tuberi. Sono d'aspetto inconfondibile rispetto alle altre orchidee, soprattutto per il prominente cappuccio ed il pendulo labello diviso da una strozzatura in due parti (ipochilo ed epichilo). All'interno del genere non sempre le varie specie sono facilmente determinabili: un carattere distintivo a volte importante è dato dalla forma dei calli basali del labello.

 

Inquadramento: la sistemazione tassonomica di questo genere è piuttosto controversa, per la sovrapposizione d'areali, la presenza d'ibridi e taxa d'origine ibridogena, le numerose forme di transizione e la variabilità morfologica - anche nel tempo - delle popolazioni (DELFORGE, 1994).

Distribuzione: si tratta di un genere tipicamente mediterraneo (anche se probabilmente l'area d'origine è da ricercarsi più ad oriente).

Ecologia: i fenomeni di ibridazione all'interno del genere Serapias sono frequenti, il che contribuisce ad aumentare la confusione morfologica di queste orchidee. Sembra d'altra parte che esse ricorrano anche frequentemente alla riproduzione per via vegetativa, con formazione di colonie d'individui tutti geneticamente uguali. Un'affascinante ipotesi è rappresentata dal meccanismo di richiamo dei pronubi, che, in mancanza del nettare, sarebbe - oltre al profumo e al colore - l'aspetto accogliente "a nido" o "a rifugio" del cappuccio formato dai tepali: sembra addirittura che al suo interno ne siano stati trovati alcuni profondamente addormentati! (DELFORGE e TYTECA, 1984). A conferma di ciò, da recenti osservazioni è emerso che la temperatura all'interno del casco tepalico supera di 1-2° quella esterna.

Caratteri distintivi del genere:

  • due rizotuberi ovoidi;

  • fusto con foglie strette e scalate, decrescenti in alto;

  • brattee molto evidenti e striate da nervature più o meno rilevate;

  • infiorescenza pauciflora con fiori grandi, in genere rossastri e profumati, con tepali esterni che avvolgono gli interni a cappuccio;

  • labello trilobo, concolore ai tepali interni, diviso da una strozzatura in ipochilo ed epichilo;

  • ipochilo più o meno contenuto nel casco, con due lobi laterali evidenti e con due callosità basali (raramente 1); epichilo pendulo e allungato;

  • retinacolo unico;

  • sperone assente;

  • ovario sessile non ritorto.