Serapias
vomeracea
(Burm.f.) Briq. 1910
Serapias
vomeracea
subsp. longipetala
(Ten.) Baumann & Künkele 1989
Bas.:
Orchis vomeracea
Burm.f. 1770;
Helleborine longipetala
Ten.
1811
Sin.:
S.
cordigera
subsp. vomeracea (Burm.f.) H. Sund.;
S.
longipetala
(Ten.) Pollini, S. pseudocordigera (Sebast.)
Moric.
(Serapide
maggiore, Lingua lunga)
2n = 36
Etimologia:
il nome specifico è riferito alla forma a vomere del labello; quello
della sottospecie ai lunghi tepali fiorali.
Distribuzione:
eurimediterranea la sottospecie tipo (Spagna NE, Francia, Italia
esclusa Sardegna e Val d’Aosta), stenomediterranea orientale la subsp.
longipetala (Italia peninsulare, Grecia, Turchia, Cipro).
Habitat:
da piena luce a mezz’ombra, in radure, incolti, garighe, prati magri
anche umidi, fino a 1300 m ca.
Fioritura:
(III)IV-V(VI).
Caratteri essenziali
Pianta robusta h.20-60
cm.
Foglie 4-10
lanceolate, le inferiori arcuate, 1-2 superiori rossastre bratteiformi.
Brattee grandi,
più lunghe del casco (fino a 70 mm).
Infiorescenza prima
compatta, poi (sub)lassa e allungata, con 3-12 fiori grandi,
allogami.
Perianzio
grigio-argenteo all’esterno con nervature porporine scure, e rosso
scuro all’interno. Tepali allungati (sepali fino a 32 mm,
petali fin oltre 20).
Labello da rosso
brunastro a bruno giallastro, più scuro (nerastro) nei lobi laterali.
Ipochilo con lobi
laterali più scuri (nerastri), con 2 callosità lamellari
semiparallele, porporine scure.
Epichilo lungo e
piuttosto stretto
[da 10 fino a 30(35) mm di lunghezza per 8-13 mm di larghezza],
(ovato)-lanceolato, con pelosità biancastra densa e diffusa, più
marcata alla base; più stretto (non oltre 9 mm) nella subsp.
longipetala.
Osservazioni
La variabilità è
molto alta. La subsp. longipetala da alcuni è riconosciuta al
massimo come semplice variante, per la difficoltà di definire
parametri certi di riconoscimento: comunque le popolazioni orientali
rispetto a quelle occidentali hanno fiori più piccoli (in particolare
l’epichilo più stretto), in posizione quasi intermedia tra la
sottospecie tipo e S. bergonii.
Aggiornamento: febbraio 2010
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