8. Sezione
Fuciflorae
8.1. Complesso
Fuciflora
Ophrys
holosericea (subspp. holosericea, appennina,
pinguis, cinnabarina, apulica, dinarica,
gracilis, linearis, lorenae, paolina)
Ophrys
oxyrrhynchos (subspp. oxyrrhynchos, celiensis,
ingrassiae, biancae, calliantha)
Ophrys
lacaitae
8.2. Complesso
Bornmuelleri
Ophrys
candica
Ophrys
holosericea (subspp. parvimaculata,
chestermanii, annae)
8.3. Complesso
Tetraloniae
Ophrys
holosericea (subspp. tetraloniae, posidonia,
untchjii, gresivaudanica)
La sezione
Fuciflorae, dal lat. "fiori a forma di fuchi", al solito riferito
alla forma del fiore, che in questo caso ricorda il fuco (maschio
dell'ape), è ancora di incerta e complicata sistemazione: ogni ipotesi
ruota comunque intorno a una sola figura centrale, Ophrys
holosericea (o O. fuciflora a seconda degli autori). Le
Fuciflorae sono anche strettamente collegate alla sezione
Scolopax, clade di probabile origine comune: la forma del
labello - appunto "fucifloroide" o "scolopaxoide" - è il
principale elemento morfologico che le differenzia. I caratteri più
vistosi che differenziano invece Fuciflorae da Araniferae
sono i petali corti e l'apicolo molto grosso.
Nel nostro
inquadramento si distinguono tre complessi principali, i cui taxa
italiani sono tutti inquadrati come sottospecie di O.
holosericea, con le sole eccezioni di altri due ranghi
specifici (O. lacaitae, O. candica):
- un complesso
euromediterraneo, principalmente italiano: Fuciflora;
- un complesso
mediterraneo orientale, molto affine al precedente: Bornmuelleri,
che prende nome da O. bornmuelleri M. Schulze, entità
mediorientale dedicata al botanico tedesco J. Bornmüller (1862-1948);
- un complesso
mediterraneo centrale: Tetraloniae (da O. tetraloniae,
presente anche in Italia), caratterizzato da fioritura tardiva e da
tendenza scolopaxoide.
La differenza
significativa tra i primi due complessi è invece la pelosità
marginale del labello, attenuata o nulla nella metà distale in
Fuciflora, e invece completa fino all'apice in Bornmuelleri:
la pelosità marginale completa è infatti considerata un carattere
primitivo nella scala evolutiva.
Aggiornamento: marzo 2015
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