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Orchidee d'Italia
Pagina ufficiale del Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee |
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Genere Serapias L. 1753
Etimologia: nome dato da Dioscoride a un'orchidea (non meglio identificata) ritenuta afrodisiaca, in riferimento a Serapis, divinità egizia il cui culto era propiziatorio di fertilità.
Inquadramento: si tratta di un tipico genere mediterraneo, monofiletico, ben isolato e caratterizzato, dai fiori inconfondibili. Dal punto di vista filogenetico si colloca tra Anacamptis (sensu BPC) e Ophrys, con parentela più prossima al primo, col quale forma gli unici (e rari) ibridi intergenerici. Al suo interno è spesso invece difficile determinare esattamente le singole entità, a causa dei caratteri morfologici simili e/o sovrapponibili, della frequenza di forme intermedie, della variabilità anche entro le stesse popolazioni. Più facile è invece individuarne l'appartenenza a uno dei tre gruppi che per comodità si possono distinguere, ognuno afferente a una specie base: S. lingua, S. parviflora e S. vomeracea (vedi Osservazioni).
Distribuzione: centrata sul Mediterraneo, fino alle Azzorre a O, alla Bretagna a N, al Caucaso a E. A seconda delle classificazioni comprende dalle 20 alle 30 specie; 11 le entità italiane di sicuro rango specifico.
Caratteri comuni del genere: 2-5 rizotuberi ovoidi, i più giovani con lungo peduncolo. Foglie strette e canalicolate, le inferiori più grandi, le superiori abbraccianti il fusto. Brattee più lunghe dell'ovario, concolori ai sepali e con le stesse nervature più scure. Sepali ovato-lanceolati riuniti in casco chiuso fino agli apici acuminati, con bordi ± saldati ai petali nascosti entro il casco; petali a base subrotonda con apici filiformi. Labello trilobo, diviso in una parte posteriore (ipochilo) ± racchiusa entro il casco tepalico, col quale forma una specie di tubo insieme ai lobi laterali, e una parte anteriore (epichilo) formata dal lobo mediano pendulo (o ripiegato all’indietro), a forma di lingua ± grande. Sperone assente, ovario sessile non ritorto. Ginostemio molto stretto e allungato, con connettivo a forma di rostro appuntito; pollinodi con caudicole distinte e unico retinacolo con borsicola.
Osservazioni: Il richiamo degli insetti per l'impollinazione sembra avvenire, più che per evidenti richiami olfattivi e visivi, per il confortevole rifugio offerto dalla struttura tubiforme formata dall'ipochilo e dal casco, della quale approfittano spesso anche i ragni per farne una postazione di caccia. I criteri di identificazione delle specie riguardano soprattutto la forma e dimensione dell'epichilo, i lobi dell'ipochilo sporgenti o meno dal casco, la presenza di una callosità intera oppure divisa in 2 lamelle alla base del labello. Quest'ultima caratteristica permette una classificazione elementare tra 2 Sezioni: Callosità basale scura, lucida e indivisa: Sectio Serapias (numero cromosomico: 2n = 72) Callosità basale bipartita in 2 lamelle: Sectio Bilamellaria (numero cromosomico: 2n = 36) Specie presenti in Italia: Sectio Serapias: gruppo di S. lingua con S. strictiflora; Sectio Bilamellaria: gruppo di S. parviflora con S. nurrica, S. politisii; gruppo di S. vomeracea con S. bergonii, S. orientalis, S. neglecta, S. cordigera, S. cossyrensis.
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