G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

Gli Amministratori, su richiesta del Socio Giampaolo PICONE, con grande piacere inseriscono questo bellissimo reportage.

Il Gran Sasso e le orchidee - il mio omaggio al “Gigante dell’Appennino”
di Giancarlo PICONE

Ho preso lo spunto dall’indispensabile e meticoloso articolo di A.Pezzetta sul n. 58 della rivista del Giros; per capire bene sia la distribuzione delle specie che il loro elenco completo è bene andare direttamente al lavoro suddetto al momento il più preciso e aggiornato.
Frequentando il Gran Sasso da molti anni era mia intenzione creare un vera monografia di immagini con descrizioni accurate, aneddoti e “storielle”, ma poi, sia per la mancanza di materiale che del tempo necessario ho ripiegato su un mio omaggio personale al “Gigante dell’Appennino”.
Geograficamente il gruppo del Gran Sasso è limitato ad ovest dalla strada che sale il Passo delle Capannelle e poi verso Teramo nella impervia Valle del Vomano, ad est arriva fino alle alture sopra Popoli, a sud c’è la Valle dell’Aterno con la città di L’Aquila, mentre il versante nord scende scosceso prima con le rocce verticali dei due Corni, il Grande e il Piccolo, poi i ghiaioni e le immense faggete che si perdono sulle dolci colline del teramano fino alle spiagge dell’Adriatico, la costa dalmata non è troppo lontana. Pochi chilometri in linea d’aria dividono la sabbia delle cittadine balneari con il calcare dolomitico e perfino un piccolo ghiacciaio perenne delle cime più alte. Sono di Roma e laziale ma l’Abruzzo è veramente una regione straordinaria.
Il massiccio montuoso centrale del Gran Sasso si può paragonare per l’aspetto e la pietra calcarea ad un gruppo delle Dolomiti, l’Italia centrale è piuttosto stretta, una montagna di quasi 3000 metri che fa in pratica da spartiacque tra due mari e due climi diversi è una vera calamita di turbolenze meteorologiche, il vento molto forte che per quasi tutto l’anno la flagella, il clima gelido e instabile delle alte quote sono la conferma.
Nonostante i problemi legati al clima, ma anche alla forte antropizzazione e alla diffusione incontrollata degli ungulati specie del cinghiale, le orchidee sono ben presenti: Ophrys, Orchis, Neotinea, Anacamptis e Dactylorhiza risalgono dalle valli alle quote alte fino a che il clima lo consente, quest’anno O.aranifera e O.promontorii le abbiamo trovate fin quasi a 1700 metri. Come la rara O.spitzelii si nasconde tra i ginepri di Campo Imperatore ecco la Corallorhiza che fiorisce nascosta nelle faggete, ibridi non comuni tra G. conopsea e D. saccifera dalle parti di Prati di Tivo, a centinaia quelli tra O.militaris e O.purpurea sopra Santo Stefano di Sessanio; le Epipactis molto diffuse, alcune ancora da studiare, arricchiscono prati assolati e boschi ombrosi; la regina delle verdi praterie dei 2000 metri è la molto rara, profumata, elusiva Nigritella widderi, insieme alla Pseudorchis albida anch’essa poco comune e al Coeloglossum viride invece molto ben diffuso. Sui pendii erbosi di Prati di Tivo esiste un’isolata colonia di Traunsteinera globosa, anche lei è piuttosto rara, io non l’ho incontrata da altre parti qui in Appennino, fiorisce insieme alla “meno nobile” scabiosa che (con un pizzico di buona volontà) per colore e forma un po’gli assomiglia.
Il Gran Sasso è un vero paradiso botanico e in pratica possiede quasi tutte le specie di orchidee, mancano le specie più termofile, il genere Serapias in particolare è quasi introvabile, la vastità del territorio e il breve periodo della fioritura in quota, lo rende ancora tutto da esplorare e potrebbe riservare belle sorprese. Oddio, mancherebbe l’ultimo gioiello: la Ciprypedium calceolus, la “scarpetta di Venere”, ufficiosamente voci, indizi e confidenze raccolte dall’amico Ugo la vorrebbero presente nelle remote zone tra Castelli e Vado di Sole, lì ci sono ruscelli, rocce calcaree e faggete, ambienti simili a quelli di Maiella e PNALM dove la splendida orchidea fiorisce regolarmente, vedremo se le voci saranno confermate!
Nelle immagini che seguiranno, raccolte in questi ultimi anni, ho cercato di privilegiare quelle “panoramiche” a quelle prettamente botaniche proprio per mettere in risalto il lato ambientale. Ho messo le didascalie con la determinazione della specie solo su alcune anche perché gran parte sono di facile identificazione per chi s’interessa di orchidee. Non troverete tutte le specie presenti né gioielli di tecnica fotografica, sono solamente il mio omaggio-testimonianza, con un po’di sana ma struggente nostalgia, ad una grande montagna.
Di nuovo auguroni agli amici!

giampaolo

.

.

.

.

.

.

Ciao GP.,
Questo escursus su paesaggi da sogno ci da carica e voglia di ripartire. Foto bellissime e entità interessantissime, complimenti. Non vedo l'ora !! Ciao. R.

Ciao Rolando! Il merito è tutto di Massimo che si è preso il pesante impegno di trasferire la discussione dal forum NM!! Ancora grazie Max!
Sono contento che questo mio omaggio ti sia piaciuto; il Gran Sasso è luogo veramente magico e meriterebbe frequentarlo maggiormente; purtroppo però la stagione è breve e il tempo a disposizione anche!
Magari mi faccio clonare in 10 giampaoli diversi e li mando a gironzolare dovunque!!
e a presto per il nostro incontro previsto!!!
gp

Bellissimo reportage, bellissimi paesaggi, bellissime piante, bellissimo tutto!!!


Thomas