G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

Alcuni scatti fatti più che altro per prendere maggiore confidenza con la nuova reflex, giusto per allenarmi un po' per il Raduno!
Mongardino (AT), 7 maggio 2013 ...qualcuno mi sgriderà, lo so già, ma sono tutte scattate a mano libera...

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Luca

«Nomina si nescis, perit et cognito rerum» - Se si ignora il nome delle cose, se ne perde anche la conoscenza. C. Linnaeus, Philosophia botanica (1751)

«I was much struck how entirely vague and arbitrary is the distinction between species and varieties. Charles Darwin, On the Origin of Species (1859)

«This disagreement regarding bee orchid diversity represents a particularly extreme example of a phenomenon that frequently afflicts taxonomy - a dichotomy between researchers who divide natural variation into as many units as possible (splitters) and others who aggregate those subtly different units into entities that they consider to be either more easily recognised or more biologically meaningful (lumpers)» - R.M. Bateman

«Un fiore, anche il più insignificante, è la mirabile risultanza di un collaudato progetto genomico, di precisi equilibri ecologici, dell'azione congiunta del sole, del terreno, della pioggia e della rugiada, del vento e degli insetti impollinatori. Quale unica specie consapevole della complessità di questi processi e della preziosità del risultante dono, è nostro dovere promuoverne la conoscenza e prodigarci per la sua protezione» - G. Sciarretta



Nomenclatura GIROS - Biodiversity Heritage Library - IPNI, International Plant Names Index - Kew Gardens Checklist

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Ottimo Luca, il "corredo" che ti sei procurato da già dei buoni frutti. Con un po' di pratica, riuscirai a fare dei primi piani stupendi, con un po' più di profondità di campo. Complimenti da parte mia.
Ciao, Bruno.
PS. interessanti quelle "fuciflora" !!!

Ciao Luca,
avrai sicuramente occasione nei prossimi giorni di impratichirti....
Per Bruno,
A Luca non interessa la prof di campo, lui vuole fare foto artistiche con prevalenza di sfumato....
Un saluto e a vedersi presto.....
Domattina si parte......
Massimo

Ciao ragazzi!
In effetti Massimo ha ragione, mi piacciono molto gli scatti con lo sfondo perfettamente sfocato, ma in effetti quelli qui presentati sono forse un po' troppo sfocati, perché non mi dispiacerebbe riuscire ad avere almeno tutto il fiore a fuoco, labello, ginostemio e sepali, ma mi sono reso conto che non è così facile... lo "spessore" del fiore mi porta sovente ad avere a fuoco o il labello, o i sepali, o la punta del ginostemio... Ho fatto prove con varie aperture del diaframma, ma come dicevo mi devo ancora impratichire... finora ho fatto solo 500 foto... quando arriverò a 5000 spero riuscirò a far fare alla macchina quello che ho in mente! Non so se è solo una mia impressione, ma per aumentare la profondità di campo, ho avuto l'impressione che oltre a chiudere di più il diaframma, se mi allontano dal soggetto questa migliora... è solo una mia impressione o è "normale"?!

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Luca

«Nomina si nescis, perit et cognito rerum» - Se si ignora il nome delle cose, se ne perde anche la conoscenza. C. Linnaeus, Philosophia botanica (1751)

«I was much struck how entirely vague and arbitrary is the distinction between species and varieties. Charles Darwin, On the Origin of Species (1859)

«This disagreement regarding bee orchid diversity represents a particularly extreme example of a phenomenon that frequently afflicts taxonomy - a dichotomy between researchers who divide natural variation into as many units as possible (splitters) and others who aggregate those subtly different units into entities that they consider to be either more easily recognised or more biologically meaningful (lumpers)» - R.M. Bateman

«Un fiore, anche il più insignificante, è la mirabile risultanza di un collaudato progetto genomico, di precisi equilibri ecologici, dell'azione congiunta del sole, del terreno, della pioggia e della rugiada, del vento e degli insetti impollinatori. Quale unica specie consapevole della complessità di questi processi e della preziosità del risultante dono, è nostro dovere promuoverne la conoscenza e prodigarci per la sua protezione» - G. Sciarretta



Nomenclatura GIROS - Biodiversity Heritage Library - IPNI, International Plant Names Index - Kew Gardens Checklist

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ciao Luca e un saluto a tutti visto che sono appena arrivato da queste parti...

ho osservato i tuoi scatti e mi è sembrato di leggere anche in un'altra sezione che hai abbracciato la causa della reflex per la macro da poco tempo e volevo dirti delle mie impressioni.

intanto rispondo alla tua osservazione tra distanza dal soggetto e profondità di campo. E' vero, a parità di diaframma la profondità di campo (PDC) aumenta con l'aumentare della distanza e per constatarlo direttamente ti consiglio questo link
http://www.dofmaster.com/dofjs.html
basterà scegliere il tipo di macchina che usi, relativo obiettivo e un diaframma fisso e cambiando solo la distanza di scatto vedrai come si modifica la profondità di campo che in riprese ravvicinate è di pochissimi mm se non decimi di mm e quindi ecco spiegato il perchè ad una apertura f/2.8 con ripresa ravvicinata la pdc copre solo alcuni particolari di un fiore (a 50 cm con un focale 100mm e una apertura f/2.8 hai solo 2mm di pdc...)

il secondo aspetto è scattare a mano libera...ti da molta libertà di movimento, non perdi tempo a trovar la posizione giusta con il cavalletto, lo stabilizzatore sembra far faville tanto che scattata la foto e vedendola sul monitor della macchina sembra anche buona...
purtroppo nel mondo della macro esiste un nemico subdolo...il micromosso. E' subdolo proprio perchè non si nota sul campo ma prende forma quando andiamo a vedere le nostre foto seduti davanti al monitor di molti più pollici di quello della macchina...si vede benissimo quando con la macchina montata su cavalletto e con il live view attivato inquadri la scena...a vista sembra tutto fermo, vedendo l'immagine sul monitor noterai che spesso ci sono oscillazioni impercettibili ad occhio nudo...

ecco in alcuni dei tuoi scatti qui mostrati mi sembra che il killer abbia colpito complice anche probabilmente il tempo di scatto che in diverse foto gira sotto 1/200sec, un po troppo lento come tempo a meno che uno non abbia una mano fermissima e un dito leggerissimo nella fase del click. In questi casi il tempo dovrebbe esser più veloce e per compensare si dovrebbero alzare gli ISO per portare il tempo sopra a 1/500 per avere un margine di sicurezza...

comunque la starda che stai percorrendo promette bene e con piccoli accorgimenti potresti migliorare di molto le tue foto

per ultimo e parlando di esperienza diretta per coprire interamente il fiore di una ophrys con il mio 180mm macro montato sulla canon 5d markII serve almeno un diaframma f/16...ma il cavalletto è indispensabile!

ciao

Claudio

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http://www.claudiocugini.com/