G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

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 Oggetto del messaggio: Neotinea commutata
MessaggioInviato: 16 ottobre 2013, 21:28 
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Segnalo un recentissimo articolo sull'endemismo in oggetto.



Giuseppe Pavarese, Valentina Tranchida-Lombardo, Rosario Galesi, Saverio D'Emerico, Raffaella Casotti, Antonia Cristaudo, Salvatore Cozzolino (11-ott-2013)
When polyploidy and hybridization produce a fuzzy taxon: the complex origin of the insular neoendemic Neotinea commutata (Orchidaceae)
The Linnean Society of London, Botanical Journal of the Linnean Society - DOI: 10.1111/boj.12093

Abstract
Polyploidy and hybridization often provide genetic and phenotypic variability upon which evolutionary forces can act and are therefore considered as fundamental evolutionary processes for diversification in vascular plants, resulting in plant adaptation to changing environmental conditions. However, polyploid speciation is a complex process, potentially involving ecological divergence between lineages of different ploidies and/or genetic mixing with parental species. In the present study, we investigated the origins and dynamics of the Sicilian endemic orchid Neotinea commutata and its relationships with putative parental species. Molecular, cytogenetic and morphometric analyses revealed that N. commutata is a tetraploid derived from hybridization between N. tridentata and N. lactea. However, we also found variation in chromosome number and genome content within N. commutata, indicating that other events, including the possible replacement of the diploid progenitor N. tridentata by N. commutata, may have contributed, or still be contributing, to the evolutionary dynamics of this neoendemic taxon, which appears to be partially reproductively isolated from its progenitors. Distributional data indicate that the allopolyploid N. commutata has been able to establish and spread on the island when compared with its putative parents.

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«Nomina si nescis, perit et cognito rerum» - Se si ignora il nome delle cose, se ne perde anche la conoscenza. C. Linnaeus, Philosophia botanica (1751)

«I was much struck how entirely vague and arbitrary is the distinction between species and varieties. Charles Darwin, On the Origin of Species (1859)

«This disagreement regarding bee orchid diversity represents a particularly extreme example of a phenomenon that frequently afflicts taxonomy - a dichotomy between researchers who divide natural variation into as many units as possible (splitters) and others who aggregate those subtly different units into entities that they consider to be either more easily recognised or more biologically meaningful (lumpers)» - R.M. Bateman

«Un fiore, anche il più insignificante, è la mirabile risultanza di un collaudato progetto genomico, di precisi equilibri ecologici, dell'azione congiunta del sole, del terreno, della pioggia e della rugiada, del vento e degli insetti impollinatori. Quale unica specie consapevole della complessità di questi processi e della preziosità del risultante dono, è nostro dovere promuoverne la conoscenza e prodigarci per la sua protezione» - G. Sciarretta


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 Oggetto del messaggio: Re: Neotinea commutata
MessaggioInviato: 16 ottobre 2013, 21:43 
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Bravo Luca, se ho tradotto bene questo è un interessante articolo. Molto interessante, e che conferma alcuni mie ipotesi e/o convinzioni.
Un saluto, Bruno.


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 Oggetto del messaggio: Re: Neotinea commutata
MessaggioInviato: 17 ottobre 2013, 0:04 
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Traduzione da Google translate, con piccole modifiche:

Poliploidia e ibridazione spesso forniscono variabilità genetica e fenotipica su cui le forze evolutive possono agire e sono pertanto considerati come processi evolutivi fondamentali per la diversificazione nelle piante vascolari, con conseguente impianto di adattamento alle mutevoli condizioni ambientali. Tuttavia la speciazione poliploide è un processo complesso, che coinvolge potenzialmente divergenza ecologica tra discendenti di diversi poliploidi e/o di mescolamento genetico con le specie parentali. Nel presente studio, abbiamo studiato le origini e le dinamiche dell'endemismo siciliano Neotinea commutata e le sue relazioni con le specie parentali putative. Analisi molecolare, citogenetica e morfometrica hanno rivelato che N. commutata è un tetraploide derivato da ibridazione tra N. tridentata e N. lactea. Tuttavia, abbiamo anche trovato variazione nel numero dei cromosomi e contenuto del genoma all'interno di N. commutata, indicando che altri eventi, tra cui la possibilità di sostituire il diploide progenitore N. tridentata da N. commutata, possono aver contribuito o ancora contribuire, alla dinamica evolutiva di questo taxon neoendemico, che sembra essere in parte riproduttivamente isolato dai suoi progenitori. I dati distributivi indicano che l'allopoliploide N. commutata è stata in grado di stabilirsi e diffondersi sull'isola se confrontato con i suoi genitori putativi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Neotinea commutata
MessaggioInviato: 17 ottobre 2013, 16:44 
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Dunque dovremo chiamarla Neotinea ×commutata???
....come del resto Ophrys ×arachnitiformis? :fiuu: :lol: :ovvio: :davvero_felice: :innocente:

e chi glielo dice adesso a Massimo!!! :lol: :lol: :lol: :occhilino:

E' interessante osservare come la popolazione non sia del tutto omeogenea. Così come sono presenti piante di origine ibrida tra i due parentali, sono presenti anche casi di ibridazione introgressiva tra N. commutata e N. lactea... che ai fini tassonomici mantiene comunque il nome dell'ibrido di prima generazione. A parte la battuta iniziale, io resto dell'idea che presto o tardi si scoprirà qualcosa di simile anche per le Ophrys, certe Ophrys, tipo il gruppo exaltata per non fare nomi.
Solo che in questo caso, la distribuzione è decisamente molto più ampia e le varie subsp. dei due parentali che intervengono a formare la popolazione ibrida variano da zona a zona, se poi si considerano i fenomeni introgressivi che certo non mancano neanche in questo caso, ecco che si ha il quadro attuale completo... ovvero Ophrys xarachnitiformis sensu England! :felice:
(Ripeto, è la mia opinione, ma può benissimo essere sbagliata, e non voglio convincere nessuno)

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 Oggetto del messaggio: Re: Neotinea commutata
MessaggioInviato: 17 ottobre 2013, 19:55 
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Simpaticissimo Luca,....certo che tu, una piccola "punta" di simpatico sadismo ce l'hai. :lol: Sempre a "pungolare" Massimo :ape: che io stimo molto, perché è giovane e sicuramente uno dei più preparati. Ma ritorniamo al discorso primario : quando è per te o per la scienza, che un taxon di origine ibridogena smette di essere un ibrido e diventa una specie buona..? Quante generazioni devono passare..? Mi sembra (ma forse sbaglio), che nelle varie tavole dove vengono evidenziati gli schemi da cui discendono le varie specie, in cima alla piramide ve ne sia solo una, o comunque poche.
E la teoria dell'evoluzione di Darwin dove la mettiamo?....da un'unica specie di "fringuelli", capitata per caso su delle piccolissime isole come le Galapagos, oggi si contano ben 14 specie "buone".
Un saluto, Bruno.


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 Oggetto del messaggio: Re: Neotinea commutata
MessaggioInviato: 17 ottobre 2013, 21:23 
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Ciao Bruno,
si, è vero, ogni tanto mi permetto di "pungolarlo", ma Massimo sa quanto lo stimo e quanto gli voglia bene! :felice: Nonostante sia anagraficamente più grande di me, da quando ci siamo conosciuti l'ho sempre considerato un mio coetaneo, per questo ogni tanto mi permetto! :smile:


bruno51 ha scritto:
Ma ritorniamo al discorso primario : quando è per te o per la scienza, che un taxon di origine ibridogena smette di essere un ibrido e diventa una specie buona..? Quante generazioni devono passare..?


Domanda difficile a cui sinceramente su due piedi non so darti una risposta certa, ammesso che ci sia. Premesso che l'evoluzione è un processo molto lento, un ibrido potrebbe essere riproduttivamente isolato dai genitori e non reincrociarsi con loro, generando in poche generazioni qualcosa di separato dalle specie parentali. Qualcosa di separato, non una specie nuova. Questo, prima di diventare una specie nuova penso debba acquisire caratteri propri, dovrebbe riprodursi solo con altre piante uguali, acquisire mutazioni, fissarle e tramandarle in modo stabile ai discendenti, generando una popolazione più o meno omogenea e stabile. Quando si sono incrociate le prime N. tridentata e N. lactea, che hanno generato le N. commutata che vediamo oggi? Di certo non l'anno scorso, ne dieci anni fa, ma nemmeno 1 o 2 secoli fa. E' stata descritta per la prima volta da Todaro nel 1842. Sono passati 171 anni... dieci volte tanto probabilmente non basterebbero ancora. Considerando poi che questa ancora oggi è in grado di reincrociarsi con le due specie parentali, generando ibridi introgressivi, dimostra che forse non ha una sua popolazione del tutto stabile, come potrebbe essere invece quella per es. di Neotinea ustulata o di Orchis purpurea. In ogni caso, ben anche fosse isolata riproduttivamente con impollinatori attratti diversi, come è stato recentemente dimostrato, questo da solo non è sufficiente a generare due organismi geneticamente diversi. Inoltre, a livello tassonomico e sistematico, personalmente preferirei un nome che mi ricorda che quella entità è di origine ibrida (quindi con un bel ×) piuttosto che un nome specifico.


bruno51 ha scritto:
Mi sembra (ma forse sbaglio), che nelle varie tavole dove vengono evidenziati gli schemi da cui discendono le varie specie, in cima alla piramide ve ne sia solo una, o comunque poche. E la teoria dell'evoluzione di Darwin dove la mettiamo?....da un'unica specie di "fringuelli", capitata per caso su delle piccolissime isole come le Galapagos, oggi si contano ben 14 specie "buone".


Su questo permettimi di consigliare la seguente lettura:
un bell' articolo di Patrizia Martellini :occhilino:

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Luca

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