Dato che nessuno ha risposto, ne elogiando, ne criticando, questo lavoro, continuo io con alcune osservazioni, partendo dalle parole di Demange dell'abstract:
Ophrys fuciflora è una specie ben definita e diffusa in tutta l'Europa centrale, al contrario, nel sud-est della Francia e in ltalia alcuni taxa strettamente connessi possono essere riuniti per formare un complesso di Ophrys fuciflora. Lo scopo di questo lavoro è quello di proporre una migliore comprensione e la delimitazione di questi vari taxa. I caratteri di queste piante sono discussi: per esempio, il colore del perianzio, la forma della macula e anche la forma globale del labello non sono significativi; altri, come il campo basale e la cavità stigmatica, che sono associati con l'impollinazione, sembrano essere importanti. Tali criteri ci permettono di classificare i vari taxa in sette gruppi; O. druentica, O. fuciflora, O. linearis, O. lorenae, O, serotina, O. elatior e O. gracilis (a cui vanno aggiunti per quanto riguarda il Sud ltalia i gruppi di O. oxyrrhynchos, O. chestermanii e O. lacaitae). Una chiave di questi gruppi è presentata qui di seguito. Ogni taxon, la sua nomenclatura, fenologia e distribuzione vengono discussi all'interno di ogni gruppo. Nel terzo lavoro tre gruppi vengono esaminati: vale a dire i gruppi di O. elatior, O. gracilis e O. druentica. Come con gli altri gruppi, sono riportati e discussi la nomenclatura, fenologia e la distribuzione di ogni taxon. Due tabelle che indicano le principali caratteristiche qualitative e quantitative di tutte le specie riconosciute nei sette gruppi completa questo lavoro, e fornisce un punto di riferimento per discriminarle tra di loro.Il lavoro di Demange, come ho già detto all'inizio è sicuramente da apprezzare per gli intenti e la mole di lavoro sicuramente enorme che ci sta dietro, per la vasta conoscenza sul territorio che l'autore sicuramente ha di queste varie entità. Purtroppo però l'articolo, per quanto curato, non presenta una analisi statistica dei dati presentati. Qualcuno penserà, e allora? Non è poi questa grave mancanza! La statistica quando ci si trova di fronte a grandi quantità di numeri, come in questo caso, ci consente di avere le idee più chiare. Nel senso che una tabella piena di numeri come quella pubblicata da Demange, che ho riportato qui sopra, il nostro cervello non riesce ad elaborarla facilmente. Un simile articolo, temo che su una rivista scientifica di più alto impatto non sarebbe stato accettato senza una analisi statistica dei dati, i referees la avrebbero sicuramente pretesa. Tornando ai dati numerici, c'è un modo molto più semplice di rappresentarli, un sistema che il nostro cervello riesce a visualizzare ed interpretare in modo decisamente più immediato, tramite i grafici! E' questo quello che ho voluto fare per ogni parametro e per ogni gruppo individuato da Demange, criteri che, secondo l'autore
ci permettono di classificare i vari taxa in sette gruppi.
L'autore ci fornisce per ogni parametro un intervello, rappresentato dal valore minimo e dal valore massimo. In alcuni casi indica un valore più estremo, tra parentesi. Ipotizzando per ogni gruppo una distribuzione standard dei dati, è possibile stimare dai valori minimo e massimo, anche i valori della mediana, ovvero il valore che divide in due parti uguali la popolazione per quel certo carattere, il primo interquantile (25%) e il terzo interquantile (75%). Per spiegarvi meglio, immaginate che il rettangolo qui sotto rappresenti l'intero insieme di valori rilevati per una certo carattere:
Allegato:
Quartili.jpg [ 29.43 KiB | Osservato 12000 volte ]
Rappresentando quindi l'insieme dei valori di un certo carattere con questi rettangoli, possiamo creare dei grafici (chiamati Box-Plot) che ci consentono di visualizzare come ogni carattere varia da una "specie" all'altra. I criteri presi in esame da Demange sono sette:
1) Lunghezza del labello
2) Rapporto lunghezza dei sepali - lunghezza del labello
3) Rapporto lunghezza dei petali - lunghezza dei sepali
4) Rapporto larghezza - lunghezza dei petali
5) Rapporto lunghezza - larghezza del labello (alla base)
6) Rapporto lunghezza - larghezza del campo basale
7) Rapporto altezza - larghezza della cavità stigmatica
Allegato:
Caratteri Demange.JPG [ 53.18 KiB | Osservato 11989 volte ]
I grafici (box plot) di seguito riportati rappresentano con il rettangolo bianco il 50% dei valori, compresi tra il 25% e il 75%, con il quadratino viola il valore minimo, e con il quadratino azzuro il valore massimo, tali e quali come indicati da Demange nella tabella presente nel terzo ed ultimo dei suoi articoli.
Allegato:
Demange.1 Lunghezza del labello.jpg [ 94.07 KiB | Osservato 12000 volte ]
Per quanto riguarda il primo carattere: la Lunghezza del labello, si potrebbe ipotizzare una divisione in due popolazioni, la prima composta dalle prime 9 specie da sinistra nel grafico (ad eccezione forse del "Taxon du Nord Apennin"), mentre la "Ophrys du Comptat", che dovrebbe secondo Demange appartenere al gruppo di "Ophrys fuciflora" senso stretto, risulta perfettamente allineata con tutte le restanti specie e gruppi di destra.
Allegato:
Demange.2 Rapporto lunghezza dei sepali - lunghezza del labello.jpg [ 101.6 KiB | Osservato 12000 volte ]
Dal secondo carattere preso in esame (Rapporto lunghezza dei sepali / lunghezza del labello) non si riescono a trarre conclusione statisticamente significativa, vista la elevata sovrapposizione dei valori di tutti le specie, di ciascun gruppo.
Allegato:
Demange.3 Rapporto lunghezza dei petali - lunghezza dei sepali.jpg [ 162.79 KiB | Osservato 12000 volte ]
Anche nel caso del terzo carattere (Rapporto lunghezza dei petali / lunghezza dei sepali) c'è una elevata sovrapposizione di valori per la maggior parte dei gruppi e specie. La maggior parte si attestano tra valori compresi tra 0,35 e 0,55, con una più o meno variabile sovrapposizione. Volendo si potrebbe identificare un valore soglia di 0,45 che ci aiuterebbe a suddividere alcune specie dalle altre, ma ci porterebbe anche ad accorpare ad esempio Ophrys gracilis con Ophrys aegirtica e Ophrys serotina. Gli unici due taxa che si discostano sensibilmente sono
Ophrys fuciflora subsp.
apulica e
Ophrys fuciflora subsp.
linearis, con valori ben discostati e statisticamente significativi.
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Demange.4 Rapporto larghezza - lunghezza dei petali.jpg [ 150.94 KiB | Osservato 12000 volte ]
Per il quarto carattere preso in esame (rapporto tra la larghezza e la lunghezza dei petali) Demange fornisce nell'articolo per la Ophrys druentica una doppia coppia di valori, a seconda che le piante abbiano o meno i petali lanceolati. Questo porta nel grafico a due box distinti e separati, i primi due da sinistra. Per i restanti gruppi abbiamo una notevole sovrapposizione dei valori riportati nella tabella, con pochi casi che si discostano leggermente, in particolare Ophrys serotina con una limitata variabilità di questo carattere, al di sopra della media, ma ampiamente sovrapposto a quello ben più ampio di Ophrys annae, e altre quattro entità che si discostano con valori più bassi (Ophrys fuciflora subsp. apulica, Ophrys fuciflora subsp. linearis, la "Ophrys du Roubion" e la Ophrys gresivaudanica, ma è bene notare che questi taxa dovrebbero appartenere a tre gruppi differenti.
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Demange.5 Rapporto lunghezza - larghezza del labello (alla base).jpg [ 154.28 KiB | Osservato 12000 volte ]
Il quinto carattere che dovrebbe consentirci di distinguere queste specie è il rapporto tra la lunghezza e la larghezza del labello. Anche in questo caso si presenta una ampia sovrapposizione dei valori, con nuovamente Ophrys fuciflora subsp. apulica che si discosta, seppur sovrapposta nei valori alle prime due Ophrys da sinistra. Nonostante alcuni taxa presentino un range di valori molto ristretto (si vedano Ophrys elatior e il "Taxon de Ligurie") i loro valori sono prefettamente sovrapposti a quelli di altri taxa, anche di gruppi differenti. Si discosta, seppur di poco, anche Ophrys serotina.
Allegato:
Demange.6 Rapporto lunghezza - larghezza del campo basale.jpg [ 146.56 KiB | Osservato 12000 volte ]
Ed arriiamo agli ultimi due caratteri che dovrebbero essere i più significativi. In questo caso abbiamo l'intero gruppo di Ophrys druentica sovrapposto ai gruppi di Ophrys linearis e Ophrys lorena. Nel gruppo di Ophrys druentica si potrebbe ipotizzare una separazione tra Ophrys dinarica e Ophrys fuciflora subsp. apulica. Per quanto riguarda il gruppo di Ophrys fuciflora risulta invece parzialmente sovraposto a quello di Ophrys linearis, e perfettamente sovrapposto ai gruppi di Ophrys elatior e Ophrys gracilis, ed anche alla Ophrys serotina; una buona sovrapposizione tra le entità del gruppo di Ophrys lorenae con quelli di Ophrys linearis, e al contempo due entità di queste gruppi (proprio Ophrys linearis e Ophrys serotina), sovrapposte ai valori del gruppo di Ophrys druentica.
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Demange.7 Rapporto altezza - larghezza della cavità stigmatica.jpg [ 157.2 KiB | Osservato 12000 volte ]
Infine, per quanto riguarda l'ultimo carattere (rapporto tra altezza e larghezza della cavità stigmatica), che insieme al precedente, dovrebbe rappresentare forse il carattere più importante per distinguere queste specie, per via degli insetti impollinatori, e dunque anche del possibile isolamento riproduttivo di questi taxa, si osserva che i valori presentano una netta sovrapposizione di almeno due entità di tutti i gruppi presi in considerazione! Nel primo gruppo di Ophrys druentica abbiamo le prime quattro specie a pari valori, che questa volta si allineano perfettamente Ophrys annae, e due entità che invece si sovrappogono ai valori di tutti gli altri gruppi.
Come è possibile visualizzare dai grafici, i dati che sono stati forniti nell'articolo, per ogni singolo carattere, sono spesso sovrapposti tra più taxa, e sovente anche tra più gruppi identificati da Demange. A questo punto mi piacerebbe che chi ha una maggiore esperienza sul campo, provasse ad ipotizzare il perché di questo così elevato sovrapporsi di caratteri. Caratteri che abbiamo detto all'inizio, dovrebbero consentire di distinguere
24 specie differenti, più o meno ufficialmente descritte, suddivise in 7 gruppi! Personalmente credo sia quanto meno improbabile poter distinguere sulla base di questi caratteri una "specie" dall'altra, così come creare una chiave identificativa proprio su questi caratteri. Io credo che questo sovrapporsi di valori, sia dovuto ad una estrema variabilità dei caratteri di un'unica specie. Certamente posso sbagliarmi, non conoscendo di persona queste piante, ma i dati forniti da chi le ha viste, sinceramente non mi soddisfano e penso che non giustifichino la suddivisione in tutti questi taxa. Sicuramente si potrà valutare la presenza di qualche sottospecie (vedi Ophrys fuciflora subsp. apulica, che si discosta significativamente per più di una volta dai valori di altri gruppi), così come di possibili ecotipi, "forme" e popolazioni polimorfiche di Ophrys fuciflora, ma resto dell'idea che l'approccio che vorrebbe il riconoscimento di tutte queste specie sia formalmente scorretto (dal momento che non è mai stato dimostrato l'isolamento riproduttivo di queste entità, ne tanto meno la loro monofilia) e al contempo, morfologicamente non giustificabile. Secondo me andrebbe rivalutata la sistematica di Ophrys fuciflora, in funzione di una molto maggiore variabilità, rispetto all'idea che abbiamo attualmente. Spero che qualcuno, dati alla mano, possa contraddirmi.... per non dover accettare l'idea di far confluire parecchie di queste specie in un lungo elenco sinonimico.