G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

Ciao a tutti,
non so se sto postando nella sezione giusta, se sbaglio prego gli amici di spostare ove ritengono.
nel 2012, nel corso dei vari rilievi che faccio annualmente a Moliterno, ho fotografato molti fiori di Op. argolica subsp. pollinensis.
Rivedendo le foto ho notato delle “masse” strane, simili a delle escrescenze, nella cavità stigmatica di innumerevoli fiori, posto alcune foto come esempio.
Qualcuno mi sa dire cosà sono?
Ciao Antonio

Per me sono i segni dell'avvenuta fecondazione, ciao Giuliano

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Giuliano Frangini

Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto, sia: Di doman non c'è certezza
Versi scritti nella seconda metà del ‘400 da Lorenzo de’ Medici

Si, infatti!
Avevo fatto la stessa domanda qua: viewtopic.php?f=94&t=1041#p3871
Quindi ti inoltro la risposta di Luca: "Sono i grani di polline, che una volta attaccati alla cavità stigmatica, si sono disgregati e fusi con la stessa, impollinando il fiore."

Esatto, quando il polline (che contiene i gameti maschili) entra in contatto con il fondo della cavità stigmatica dove ci sono le cellule uovo (gameti femminili) le cellule dei due gameti si fondono insieme e il risultato è quello che hai fotografato! Una volta giunto nella cavità stigmatica (impollinazione) il granulo di polline emette il tubetto pollinico che penetra dentro l'ovario, dopodiché il gamete maschile feconda la cellula uovo (fecondazione). Essi danno origine allo zigote, la prima cellula del nuovo individuo. Dallo zigote si sviluppa un insieme di cellule che danno origine all'embrione della nuova piantina, mentre l'ovulo si trasforma nel seme. Dopo la fecondazione l'ovario si ingrossa e diventa un frutto. Per far crescere la nuova pianta, il seme ovviamente deve abbandonare la pianta madre e cercare un terreno confortevole adatto allo sviluppo, dove il seme instaura la simbiosi con i funghi presenti nel terreno e comincia a germinare, cioè l'embrione si sviluppa nella nuova plantula! In questa discussione avevo fatto un piccolo approfondimento sull'impollinazione... e avevo postato una foto (la penultima) dove si vedono escrescenze molto simili a quelle che hai fotografato anche tu!

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Luca

«Nomina si nescis, perit et cognito rerum» - Se si ignora il nome delle cose, se ne perde anche la conoscenza. C. Linnaeus, Philosophia botanica (1751)

«I was much struck how entirely vague and arbitrary is the distinction between species and varieties. Charles Darwin, On the Origin of Species (1859)

«This disagreement regarding bee orchid diversity represents a particularly extreme example of a phenomenon that frequently afflicts taxonomy - a dichotomy between researchers who divide natural variation into as many units as possible (splitters) and others who aggregate those subtly different units into entities that they consider to be either more easily recognised or more biologically meaningful (lumpers)» - R.M. Bateman

«Un fiore, anche il più insignificante, è la mirabile risultanza di un collaudato progetto genomico, di precisi equilibri ecologici, dell'azione congiunta del sole, del terreno, della pioggia e della rugiada, del vento e degli insetti impollinatori. Quale unica specie consapevole della complessità di questi processi e della preziosità del risultante dono, è nostro dovere promuoverne la conoscenza e prodigarci per la sua protezione» - G. Sciarretta



Nomenclatura GIROS - Biodiversity Heritage Library - IPNI, International Plant Names Index - Kew Gardens Checklist

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Grazie a voi tutti × l’aiuto .

Abuso della Vs cortesia × porre un altro quesito .
Nella seconda foto si notano le due masse polliniche al loro posto, devo ipotizzare che il fiore non è stato visitato da imenotteri impollinatori ……..sbaglio ?
Se il fiore non è stato visitato da impollinatori come ha fatto ad arrivare il polline nella cavità stigmatica ? Il Vento? Piccoli insetti sino ad ora trascurati? × Semplice caduta?
Il fatto curioso che il fiore nella foto 2 non è il solo ma in buona compagnia (penso di poter dare il numero esatto su 300 fiori) .

Ciao Antonio

Provo a fare una ipotesi: Sul secondo fiore potrebbe essere arrivata un'ape che aveva il capo già ricoperto da masse polliniche... Quando ha tentato l'accoppiamento ha lasciato parte del polline nella cavità stigmatica, ma avendo già delle masse polliniche attaccate sulla testa, probabilmente non è riuscita ad avvicinarsi abbastanza al viscidio o magari, lo stesso non era ancora abbastanza maturo, per cui magari è riuscita a depositare il polline, ma le masse polliniche del fiore visitato non sono state prelevate. Detto questo, potrebbero essere vere anche le tue ipotesi.. bisognerebbe avere la fortuna di assistere di persona alla sequenza, per essere certi di cosa è avvenuto!

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Luca

«Nomina si nescis, perit et cognito rerum» - Se si ignora il nome delle cose, se ne perde anche la conoscenza. C. Linnaeus, Philosophia botanica (1751)

«I was much struck how entirely vague and arbitrary is the distinction between species and varieties. Charles Darwin, On the Origin of Species (1859)

«This disagreement regarding bee orchid diversity represents a particularly extreme example of a phenomenon that frequently afflicts taxonomy - a dichotomy between researchers who divide natural variation into as many units as possible (splitters) and others who aggregate those subtly different units into entities that they consider to be either more easily recognised or more biologically meaningful (lumpers)» - R.M. Bateman

«Un fiore, anche il più insignificante, è la mirabile risultanza di un collaudato progetto genomico, di precisi equilibri ecologici, dell'azione congiunta del sole, del terreno, della pioggia e della rugiada, del vento e degli insetti impollinatori. Quale unica specie consapevole della complessità di questi processi e della preziosità del risultante dono, è nostro dovere promuoverne la conoscenza e prodigarci per la sua protezione» - G. Sciarretta



Nomenclatura GIROS - Biodiversity Heritage Library - IPNI, International Plant Names Index - Kew Gardens Checklist

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Ciao Luca, hai ragione, allo stato delle cose può essere tutto ed il contrario di tutto .
Forse dall’osservazione di tutte le foto che ho fatto (un centinaio di piante) in cui ho fotografato ogni singolo fiore, × stabilire l’entità del prelievo delle masse polliniche, possono nascere nuovi spunti di lavoro.


Antonio