G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee

Solo il fiore che lasci sulla pianta è tuo. (Aldo Capitini)
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 Oggetto del messaggio: Barlia nuove stazioni
MessaggioInviato: 1 aprile 2014, 0:00 
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Nome: Luciano
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Ciao a tutti,
vi do una notizia,….. anzi due, tra ieri pomeriggio e oggi ho trovato due nuove stazioni di Barlia Robertiana. Una con 3 piante, l’altra invece con circa 50 esemplari a fiore. Solitamente si dice che questi frequenti ritrovamenti di Barlia alle nostre latitudini, sono da mettere in relazione all’aumento climatico. Personalmente mi sto facendo un idea un po’ diversa, anzi credo che la temperatura centri pochissimo. Anche questi ultimi ritrovamenti sembrano confermare tale idea. Ma ora siamo in pieno periodo di “caccia”, pertanto è meglio cercare di portare a casa il massimo delle notizie possibili, poi avremo tempo di parlarne più diffusamente.
Ah! Dimenticavo, purtroppo anche le belle notizie, a volte contengono qualche piccola nota stonata. La stazione con 3 piante lo trovata in provincia di Piacenza, quella con 50 invece, purtroppo in provincia di Parma . Non mi resta che chiudere, con una battuta quasi parmense: ma che lavoooorrr!!
Saluti Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: Barlia nuove stazioni
MessaggioInviato: 1 aprile 2014, 8:06 
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Nome: Massimo
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Ciao Luciano,
per "dirla alla Riccardo": è perché a Parma ci si stá meglio!!! :D
Sempre belle le "rivalità tra province" ....
Sicuramente interessante l'espansione di alcune specie in areali non proprio tipici.
Spero se ne discuta a stagione finita, per il momento ti saluto cordialmente.
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: Barlia nuove stazioni
MessaggioInviato: 1 aprile 2014, 19:05 
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Nome: Gianni
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Bene Luciano importanti ritrovamenti...i confini si possono spostare in particolare se siamo nelle vicinanze di parma :felice:

:ciaoo: gianni


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 Oggetto del messaggio: Re: Barlia nuove stazioni
MessaggioInviato: 1 aprile 2014, 20:47 
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Nome: Bruno
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Località: Fiorano Modenese
Il ritrovamento di nuove stazioni in Emilia sono sempre importanti....anche se nelle Province limitrofe.
Un ringraziamento a tutti per l'ospitalità e la bella escursione assieme, in particolare a Luciano B. e a Riccardo D.V. seppur in "trasferta".
Un saluto a tutti, Bruno.


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 Oggetto del messaggio: Re: Barlia nuove stazioni
MessaggioInviato: 1 aprile 2014, 23:00 
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Nome: Luca
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Ciao a tutti!
Mi dispiace molto non essere riuscito a venire... ma gli impegni della nuova famiglia (& co.) richiedono un investimento di tempo non indifferente! :davvero_felice:
Spero ci sarà un'altra occasione! Nel frattempo trovo molto interessante l'ipotesi di Luciano e spero avremo modo di parlarne! :felice:
Per ora un caro saluto a tutti!

_________________
:ciaoo:
Luca

«Nomina si nescis, perit et cognito rerum» - Se si ignora il nome delle cose, se ne perde anche la conoscenza. C. Linnaeus, Philosophia botanica (1751)

«I was much struck how entirely vague and arbitrary is the distinction between species and varieties. Charles Darwin, On the Origin of Species (1859)

«This disagreement regarding bee orchid diversity represents a particularly extreme example of a phenomenon that frequently afflicts taxonomy - a dichotomy between researchers who divide natural variation into as many units as possible (splitters) and others who aggregate those subtly different units into entities that they consider to be either more easily recognised or more biologically meaningful (lumpers)» - R.M. Bateman

«Un fiore, anche il più insignificante, è la mirabile risultanza di un collaudato progetto genomico, di precisi equilibri ecologici, dell'azione congiunta del sole, del terreno, della pioggia e della rugiada, del vento e degli insetti impollinatori. Quale unica specie consapevole della complessità di questi processi e della preziosità del risultante dono, è nostro dovere promuoverne la conoscenza e prodigarci per la sua protezione» - G. Sciarretta


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 Oggetto del messaggio: Re: Barlia nuove stazioni
MessaggioInviato: 19 aprile 2014, 23:52 
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Nome: Luciano
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Località: Rezzanello (PC)
Ciao a tutti,
alcuni giorni fa , ancora in provincia di Parma ho trovato una nuova stazione di B. robertiana. Si tratta del quinto ritrovamento stagionale e il sedicesimo dal 2004, anno del mio primo ritrovamento. Questa volta, un solo esemplare a fiore e 5 plantule molto sviluppate, contornate da alcuni esemplari di Himantoglossum, presumo adriaticum, in questo caso erano presenti pure una decina di piante ancora a livello fogliare, che penso si tratti di Ophryis apifera.
Confermo quanto ho detto un po’ di tempo fa, che secondo le mie valutazioni, B. robertianna, non arriva da noi a seguito di cambiamenti climatici, ma la sua presenza è dovuta, alle condizioni che si sono create e che si stanno sviluppando tuttora a seguito all’enorme cambiamento che sta avvenendo nelle zone pedemontane e collinari a seguito dell’abbandono delle attività agricole.
Questa specie ama i terreni profondi freschi e ricchi di sostanza, queste condizioni si trovano proprio in questi terreni abbandonati. Il caldo può essere una componente, ma sicuramente non assoluta, prevalentemente si trova in versante Sud o Sud-est, in 6 casi lo trovata in pieno versante Nord; e in ogni caso ama posizionarsi quasi sempre in prossimità dello scollinamento, in questi luoghi, nel periodo del suo sviluppo vegetativo, le correnti gelide non mancano certamente.
Le condizioni vitali si sviluppano dopo circa 15-20 anni dall’ultima coltivazione. La pianta non ama la competizione con piante erbacee alte ed arbustive, ma qui subentra l’azione di certi proprietari che per non perdere la traccia dei loro campi, triturano con una macchina apposita l’erba che cresce spontanea almeno una volta all’anno. Per consentire le condizioni ideali di crescita, è necessario che queste operazioni si ripetano tutti gli anni o al massimo una volta ogni 2 anni. Un esempio emblematico, per dimostrare quanto ho appena detto è rappresentato dall’enorme stazione che ho trovato alcuni anni fa nell’ Oltre Po Pavese. Si tratta della stazione più a Nord fra quelle che ho trovato, è situata a meno d 9 km. dalla via Emilia e fra piante a fiore e plantule a vario grado di accrescimento sono presenti, anzi è meglio dire: erano presenti tre anni fa più di mille piante. Purtroppo in questo luogo non vengono fatti azioni per contenere l’avanzata del bosco e ridurre l’azione distruttrice delle graminacee. Posso dire che la stazione sta perdendo più del 10% di esemplari all’anno
Ho cercato in modo molto sbrigativo di spiegarvi le mie conclusioni, potrei darvi maggiori particolari, ma questo andrebbe fatto in un articolo, che però non potrò fare prima del prossimo autunno- inverno. (per mancanza di tempo)
Vi sarei molto grato se mi parlaste delle vostre esperienze, o se concordate o meno nelle mie valutazioni. Ovviamente l’invito è rivolto a tutti,ma in particolar modo a coloro che fanno ricerca nella dorsale Nord Appenninica.
Per ora tanti saluti e Buona Pasqua a Tutti Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: Barlia nuove stazioni
MessaggioInviato: 23 aprile 2014, 20:38 
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Nome: Bruno
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Località: Fiorano Modenese
Ciao Luciano, per quanto riguarda l'Appennino Reggiano/Modenese posso dirti che in generale, o almeno per le stazioni più numerose, i siti si trovano proprio in prossimità dello "scollinamento". Mi sono posto la stessa domanda pensando alle correnti fredde che inevitabilmente "spazzano" le cime di quelle colline nei nostri tipici inverni rigidi (quello di quest'anno non fa testo). Ho pensato che "strano"?, una orchidea, che in genere ama la vicinanza marina, dovrebbe casomai acclimatarsi nelle vallate riparate, dove il "microclima le è più favorevole e non sulle cime delle colline o in prossimità delle stesse.
Per quanto riguarda l'esposizione, le stazioni più numerose sono poste a Est, mentre altre con pochi esemplari sono ad Ovest o Sud-Ovest.
Vediamo se ci saranno altri contributi a questa interessante discussione.
Un saluto, Bruno.


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 Oggetto del messaggio: Re: Barlia nuove stazioni
MessaggioInviato: 1 maggio 2014, 23:20 
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Ciao a tutti,
Ho trovato una nuova stazione di Barlia. Questa volta in provincia di Alessandria.
Saluti Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: Barlia nuove stazioni
MessaggioInviato: 3 giugno 2014, 21:43 
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Riprendo questa interessante discussione principalmente per tre ragioni:
1) stiamo preparando un articolo sulla distribuzione della Barlia nel Piemonte meridionale, valutando possibili vie di accesso dalla Liguria, fattori potenzialmente coinvolti in questa sua migrazione verso Nord, cartografia, ecc.
2) sarei quindi interessato a saperne qualcosa in più della nuova stazione trovata in provincia di Alessandria, ma contatterò a breve Luciano privatamente... per cui aspettati una mia telefonata o e.mail! :davvero_felice: :davvero_felice:
3) Infine, su quanto scritto da Bruno, non sono sicuro che le vallette chiuse e strette, qui da me spesso anche ombrose e piuttosto fresche, siano anche le più "riparate" ed ideali per la Barlia. Qui infatti sono in genere i punti più freddi, dove la neve si scioglie più tardi. Ad ogni modo, le troviamo anche qui di solito sugli scollinamenti. Le sommità delle nostre colline, per quanto spazzate da venti freddi (che in realtà da una ventina di anni a questa parte non si presentano più come 40 - 50 anni fa) sono i punti dove l'escursione termica è minore. Dati recenti stimano come negli ultimi 20 inverni in provincia di Asti il numero medio di giorni di gelo siano diminuiti del 75% (da 40 ad appena 10) con temperature mediamente più elevate di circa 2 - 3 gradi! Ho poi trovato un bell'articolo su come negli ultimi 30 anni, la flora si sia spostata (e si stia spostando) verso nord anche di circa 800 km a seconda dei posti! :-o

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Luca

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