sono contenta di questa nuova realtà, che sicuramente porterà a nuove interessanti conoscenze. Vorrei solo fare una piccola "pulce" alla frase "non tanto indagato": in Piemonte è attivo da trent'anni circa un gruppo di lavoro coordinato dall'IPLA, partecipata della Regione Piemonte che solo per quanto riguarda le orchidee ha raccolto una banca dati di oltre 18000 dati tra storici, bibliografici, originali e d'erbario; l'Orto Botanico di Torino, fondato nel 1729, è stato per due volte soggetto a revisione per quanto riguarda la famiglia delle orchidacee, e ogni cartellino trascritto in un sofware appositamente creato. Da punto di vista della storia della botanica, il Piemonte è stato tra le regioni più indagate, a cominciare da Allioni e proseguire con i grandi botanici e floristi come Gola, Montacchini, Carestia, Bicknell, ecc ecc. In particolare i settori alpini meridionali, dalla Val di Susa alla Val Maira alle Marittime sono state percorse da decine di botanici e appassionati di orchidee. Negli ultimi anni le ricerche si sono concentrate sulle zone del Cuneese e Alessandrino prossime all'Appennnino Ligue, e in 3 soli anni di campagna sono state trovate diverse specie nuove per il Piemonte, O. appennina, O. ligustica oltre O. dinarica, tetraloniae, pseudoscolopax, funerea. Una nuova specie per l'Italia, la Dactylorhiza savogiensis, per non parlare delle nuove Epipactis. Come molti sanno, stiamo lavorando all'Atlante Regionale: 86 specie di orchidee, che contiamo di pubblicare entro il prossimo anno. Buon lavoro Amalita e Lorenzo PROGETTO ATLANTE ORCHIDEE PIEMONTESI
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